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November 26, 2014 Newsletter

Dal 28 al 30 novembre 2014, sarà l’elegante scenario dei più rinomati palazzi del Centro di Brescia a fare da cornice a Brescia Gustosa, la rassegna sulle eccellenze enogastronomiche italiane che pone l’accento sulla qualità dei prodotti spesso considerati di nicchia, sconosciuti al grande pubblico e con qualità indiscussa. L’evento, organizzato dall’Agenzia Tempo di Eventi in collaborazione con Arthob ed il Comune di Brescia, vuole porre l’accento sull’alimentazione sana e sostenibile e le sue eccellenze, presentando tematiche che saranno al centro di Expo 2015.

Brescia Gustosa mette al centro il made in Italy e le buone pratiche: il rispetto delle tradizioni, l’attenzione agli sprechi e la tutela del territorio. La prima edizione si struttura come una vetrina unica per promuovere e commercializzare nella provincia bresciana i prodotti di eccellenza della ristorazione e della filiera alimentare provinciale ed italiana, che si caratterizzano per un’alta qualità e limitati volumi di produzione. Un evento che si pone l’obiettivo di valorizzare sapori, tradizioni e cultura enogastronomica che rendono l’Italia la patria del buon cibo, apprezzato in tutto il mondo.

Per questo motivo, la caratteristica principale è data dalla piattaforma espositiva, che rende l’interazione fra i produttori, il pubblico e i ristoratori, il fulcro della manifestazione. Operatori e pubblico potranno assaporare i prodotti degli espositori, partecipare alle degustazioni e ai laboratori, assistere ai cooking show realizzati da chef e pasticcieri d’eccellenza come il celebre Igino Massari, il popolarissimo Ernst Knam e lo chef dell’Unione Italiana Ristoratori, lo stellato Gaetano Simonato.

Una particolare attenzione verrà rivolta anche ai più piccoli e al mondo della nutrizione per la salute, perché Brescia Gustosa crede nel valore dell’educazione alimentare e domenica ci ospiterà con la presenza del Dr. Sacha Sorrentino e la drssa Jessica Barbieri. I nostri nutrizionisti in collaborazione con Tiziana Colombo presenteranno i due libri dedicati alle intolleranze alimentari

Non mancate!

Programma_Brescia_Gustosa_2014

 



August 30, 2012 Newsletter

Per far la vita meno amara, e per mantenere in equilibrio la nostra situazione energetica, abbiamo spesso bisogno di soddisfare la nostra voglia di “dolce”. Ma come dolcificare nel modo migliore? Dolcificanti naturali o artificiali?

Facciamo una piccola premessa.

Zucchero è un termine generale che indica tutti i Carboidrati o Glucidi, sostanze organiche formate da Carbonio, Idrogeno e Ossigeno, con formula molecolare (CH2O) n.
I Carboidrati vengono di solito classificati in semplici e complessi; quelli semplici, chiamati zuccheri, comprendono i Monosaccaridi (con una molecola di zucchero), gli Oligosaccaridi (con due o più molecole) e i Polisaccaridi (con molte molecole di zucchero). Tra i Monosaccaridi, ricordiamo il Glucosio, il Fruttosio, il Galattosio. Gli Oligosaccaridi si trovano prevalentemente nei vegetali, in particolare nei legumi.

Da un punto di vista nutrizionale, i più importanti sono i disaccaridi (con due zuccheri), tra cui:

  • Saccarosio (Glucosio+Fruttosio), lo zucchero da cucina
  • Lattosio (Galattosio+Glucosio), lo zucchero del latte
  • Maltosio (Glucosio+Glucosio), lo zucchero dei cereali.

I Polisaccaridi si formano dall’unione di numerosi monosaccaridi e si distinguono in Polisaccaridi Vegetali (Amidi e Fibre) e di Origine Animale (Glicogeno).
Oltre agli zuccheri naturali, derivanti da piante, frutti e altri prodotti naturali, vi sono i dolcificanti di sintesi, prodotti con procedimenti chimici particolari.
Fatta questa breve premessa, andiamo ad analizzare le caratteristiche delle sostanze dolcificanti, sia naturali sia sintetiche, valutando i pregi e i difetti che possono avere per noi consumatori.

Prenderemo in considerazione lo Zucchero Bianco, lo Zucchero di Canna e il Fruttosio. Seguirà un secondo articolo in cui valuteremo la Saccarina, l’Aspartame, il Sucralosio e la Stevia.

ZUCCHERO BIANCO

Lo zucchero bianco è il prodotto finale di una lunga trasformazione del succo zuccherino derivato dalla barbabietola o dalla canna da zucchero. Dapprima, il succo è depurato con calce idrata, che provoca la perdita e la distruzione di sostanze organiche, proteine, enzimi e calcio; e poi trattato con Anidride Carbonica, per eliminare i residui di calce. Prima di essere sottoposto a cottura, raffreddamento, cristallizzazione e centrifugazione, il prodotto subisce un trattamento con Acido Solforoso, che consente di eliminare il colore scuro. Si ottiene così lo zucchero grezzo. Si passa poi alla seconda fase della lavorazione in cui lo zucchero è filtrato, decolorato con carbone animale e, per eliminare il colore giallognolo residuo, colorato con il “Blu oltremare” o con il “blu Idantrene” (colorante proveniente dal catrame, quindi cancerogeno).

Il prodotto finale è una sostanza cristallina (e apparentemente naturale), che però non contiene più tutte le sostanze vitali e le vitamine presenti nella barbabietola o nella canna da zucchero.

ZUCCHERO di CANNA GREZZO

Si ottiene direttamente dal succo estratto dalle Canne da Zucchero, schiacciate con operazioni artigianali (senza l’utilizzo di sostanze chimiche). La sua consistenza granulosa o in polvere non è mai cristallina, e le canne, molto spesso, provengono da coltivazioni biologiche.

Che cosa avviene nel nostro organismo quando ingeriamo lo zucchero raffinato?

Per poter essere assimilato e digerito, e per ricostituire l’armonia di elementi distrutta nel processo di raffinazione, lo zucchero bianco sottrae al nostro organismo vitamine e sali minerali (soprattutto Calcio e Cromo). Questo tipo di situazione è molto ridotta quando s’ingerisce lo zucchero di canna grezzo, perché quest’ultimo contiene ancora alcune sostanze benefiche che invece si perdono nel processo che conduce allo zucchero bianco.

A livello intestinale, lo zucchero bianco provoca fenomeni fermentativi con produzione di gas, aumento della tensione addominale, e alterazione della flora batterica, che genera inevitabili coliti, stipsi, diarree.

Lo zucchero bianco ha, inoltre, una grande influenza sul metabolismo e sul sistema nervoso. Il rapido assorbimento dello zucchero nel sangue provoca un innalzamento della glicemia cui segue una rapida liberazione di Insulina, e la conseguente caduta del tasso glicemico (crisi ipoglicemica), caratterizzata da uno stato di malessere generalizzato, debolezza, irritabilità, nervosismo e bisogno di mangiare per sentirsi di nuovo in forma.

Questi dannosi sviluppi sono stati ampiamente verificati negli Stati Uniti, dove alcuni studi hanno evidenziato l’aumento di violenza e aggressività nei bambini che abusano di zucchero raffinato (zucchero bianco). Non dimentichiamo, inoltre, che lo zucchero è senz’altro una delle cause del sovrappeso e dell’obesità, patologie sempre più diffuse, specie tra i bambini. Considerati, dunque, i numerosi effetti negativi dello zucchero sul nostro organismo il consiglio è di moderarne l’uso, e limitare il consumo di tutti quegli alimenti lavorati e confezionati che lo contengono.

FRUTTOSIO

Il fruttosio, detto anche Levulsio, è un monosaccaride chetonico (particolare gruppo chimico, con doppio legame tra carbonio e ossigeno) che si trova prevalentemente nella frutta zuccherina, nel miele e in alcune verdure; combinato con una molecola di glucosio, forma il saccarosio, il classico zucchero da cucina.

Buona parte del fruttosio in commercio proviene dallo sciroppo di mais ricco di fruttosio, noto con l’acronimo HFCS (High Fructose Corn Syrup). Questa sostanza si ottiene convertendo il glucosio presente nell’amido di mais, mediante un processo d’isomerizzazione (glucosio e fruttosio, sono molecole simili, entrambi con sei atomi di carbonio, ma disposte nello spazio in maniera diversa).

Il Fruttosio è assorbito più lentamente dall’organismo, e una volta assorbito, non entra direttamente in circolo, ma viene trasformato in glucosio dal fegato. Una volta convertito in glucosio, può subire due trasformazioni: essere convertito in glicogeno epatico (zucchero di riserva energetica per l’organismo), o in Trigliceridi. Sicuramente il fruttosio ha il vantaggio di avere un basso impatto glicemico, ma in ogni caso, non bisogna abusarne, perché può alzare moltissimo i trigliceridi nel sangue.

Elevate quantità di fruttosio possono anche causare diarrea, dolori addominali, flatulenza.
Recentemente si è riscontrata anche la presenza d’intolleranze alimentari verso il Fruttosio (diagnosticabile con il test per le intolleranze alimentari ALCAT), da non confondere con quelle genetiche (fruttosemia genetica).

Il Fruttosio, se consumato in dosi eccessive, può anche determinare, soprattutto nei soggetti predisposti, un aumento di Acido Urico.

Tra i vantaggi c’è quello di avere un potere dolcificante del 30% superiore rispetto al saccarosio (e quindi ne serve meno). Si tratta inoltre di un valido compromesso tra l’assenza di sostanze tossiche utilizzate per la sua preparazione e i processi metabolici (vedi glicemia, insuline mia ecc) legati al suo metabolismo (punti entrambi a sfavore del saccarosio, soprattutto il bianco).

Se non supera la quantità di 30 grammi a pasto, l’assunzione di fruttosio non influisce sui valori dell’insulina, altrimenti è trasformato in glucosio e può determinare un aumento dei livelli di glicemia nel sangue (per questo motivo l’ADA, l’American Diabetes Associations, ne ha vietato l’uso ai diabetici).

Anche in questo caso, come per il saccarosio, è quindi fondamentale non abusare della sostanza.

Per completare la breve descrizione, e a riprova dell’importanza delle “quantità”, voglio evidenziare
un “chicca” biochimica che è rilevante per l’interpretazione di una serie di alterazioni tipiche del Diabete e dell’obesità. Il Fruttosio è trasportato nelle cellule per diffusione facilitata, mentre il glucosio e il lattosio sono trasportati attivamente insieme a ioni Na+, che si legano alle proteine trasportatrici che consentono di attraversare le membrane. Queste molecole trasportatrici sono chiamate GLUT, e ce ne sono almeno 5, con funzioni diverse. La GLUT 4 dipende direttamente dall’insulina, si trova soprattutto nel muscolo e nel tessuto adiposo e rappresenta la maggior attività trasportatrice di Glucosio nell’Adipocita.

segue: Come dolcificare nel modo migliore? – parte 2

a cura del Dr Francesco Lampugnani, Biologo Nutrizionista, Specialista in Farmacologia



September 30, 2008 Newsletter

Ancora una volta il ciclo “Sapere. Il Sapore del Sapere” realizza un appuntamento con medici, esperti del settore ed opinion leader per informare e diffondere conoscenze sull’alimentazione, proponendola come stile di vita.

I fenomeni delle intolleranze alimentari e delle infiammazioni croniche sono sempre più diffusi e colpiscono un numero sempre maggiore di persone. L’obiettivo del convegno di Venerdì 10 Ottobre “Intolleranze alimentari e infiammazioni croniche: nuove scoperte e test diagnostici per prevenire e curare le allergie “Dall’infanzia alla terza età”, che si terrà presso Palazzo Castiglioni – Unione CTSP, in Corso Venezia 49 a Milano, è quello di informare e aggiornare il pubblico della manifestazione sulla direzione che stanno prendendo gli studi legati alle relazioni tra cibo e sistema immunologico.
Ci si concentrerà su due diversi fronti: da una parte le recenti scoperte sulle relazioni che intercorrono tra le intolleranze alimentari e le infiammazioni croniche che potrebbero sembrare non direttamente correlate, dall’altra si presenteranno alcuni test che vengono utilizzati per riscontrare ipersensibilità verso alcuni gruppi di alimenti, e i cui risultati sono sempre più affidabili. Dall’intolleranza si può guarire seguendo diete specifiche basate sull’eliminazione e sulla successiva reintroduzione dell’alimento, in tutta sicurezza e sotto la guida di uno specialista.

Durante il convegno si alterneranno cinque diversi relatori. Antonio G. Traverso, docente di discipline bionaturali e collaboratore di Solgar, parlerà della “Determinazione bioenergetica della situazione nutrizionale personale”; Attilio Speciani, medico immunologo, tratterà il tema de “La confusione dei test diagnostici e i grandi gruppi alimentari: integrare i risultati per capire e guarire”. Un altro importantissimo punto sarà presentato dal medico specialista in Chirurgia Generale Fabrizio Duranti, che illustrerà il metodo “L’HMP (Human Maximum Performance) nella prevenzione dell’infiammazione cronica”.

“Il cibo e le intolleranze alimentari. Per poter scegliere è necessario comprendere” è invece il titolo dell’intervento dell’esperta di macrobiotica e medicina cusminiana Teresa Tranfaglia.

Tra i relatori figurerà anche Giuseppe Di Fede, medico chirurgo Specialista in Nutrizione e Dietetica Clinica e Direttore Sanitario dell’Istituto di medicina biologica di Milano, che parlerà di “Geni da nutrire”.

Si ringrazia per la collaborazione 50&Più Università.

La prenotazione è obbligatoria e la partecipazione gratuita.

Location: Palazzo Castiglioni – Unione CTSP – corso di Porta Venezia 49, 20121 Milano
Data: 10 ottobre 2008
Orario:dalle h14.30 alle h 18.00

clicchi qui per il programma >>



January 1, 2007 Newsletter

060820sapere
Venerdì 26 gennaio 2007 Unione CTSP – Corso Venezia 49, Milano ore 14.30 – 18.30 

“Soluzioni naturali per le ossa e le articolazioni”
Convegno a partecipazione gratuita – prenotazione obbligatoria

– Il calore delle articolazioni

Giuseppe Di Fede
Professore in medicina, Biotecnologie, Immunoterapia e Ipertermia oncologica presso l’Università di Milano. Opera in campo immunologico e allergologico.

Vittorio Ghezzi
Medico chirurgo, ipertermista in campo oncologico e ortopedico.

– Mangia che ti passa
I cibi giusti per ridurre i dolori e fermare l’osteoporosi

Attilio Speciani
Medico specialista in allergologia e immunologia clinica.
Agopuntore. Membro del Comitato Tecnico Scientifico di Medicina
Complementare della Lombardia.

– Un “balzo” in avanti con integratori d’avanguardia

Silvia Vitturi
Farmacista, dottoressa in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche.

– Il movimento e l’equilibrio della forma umana
Una sfida alla visione meccanicista

Sergio Maria Francardo
Medico antroposofp, membro del Comitato Tecnico Scientifico di
Medicina Complementare della regione Lombardia.
Docente di Fisiologia e Antropologia medica

– L’uomo, la nutrizione e la salute

Antonio Remonato
Osteopata, terapista della riabilitazione, naturopata, posturologo.


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