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January 7, 2021 Articolo

Il testosterone, un ormone che non coinvolge solo calvizie e impotenza

Capita spesso di sentir parlare, soprattutto in ambito femminile, delle variazioni di umore causate dalle fluttuazioni ormonali. In ambito clinico gli ormoni più studiati sono il cortisolo (l’ormone dello stress) e gli estrogeni, i cui sintomi da carenza o eccesso sono molto evidenti e possono in alcuni casi portare a conseguenze anche importanti, che compromettono la qualità di vita della persona.

Meno comune è sentir parlare di dosaggio del testosterone, dal momento che erroneamente si ritiene che tale squilibrio riguardi solo gli uomini che soffrono di impotenza o di calvizie.

Un’alterata produzione di testosterone non ha solo conseguenze a livello estetico o funzionale, ma può compromettere anche:

  • l’apparato locomotore (qualità della muscolatura)
  • l’apparato cardiovascolare
  • la sfera sessuale
  • la sfera psichica e anche comportamentale

Nell’uomo tale ormone viene prodotto naturalmente da cellule specializzate, chiamate cellule di Leyding, presenti nei testicoli, sotto stimolo dell’ipofisi (una ghiandola presente sotto la base dell’encefalo che produce, tra gli altri, anche l’ormone luteneizzante).

La concentrazione di testosterone in circolo durante la giornata non è costante, ma è una curva: presenta infatti un picco massimo alle 8 di mattina e tocca il minimo alle 8 di sera. Decresce inoltre con l’età, già a partire dai 30 anni.

I sette sintomi da tenere sotto controllo 

I sintomi da carenza di testosterone sono:

  • la diminuzione della massa muscolare e ossea
  • l’aumento di grasso corporeo
  • scarsa produzione di globuli rossi con conseguente ridotta ossigenazione dei tessuti
  • un aumento della pressione sanguigna
  • aterosclerosi
  • spossatezza, impotenza e calo dell’umore
  • aumento del rischio di sviluppare diabete di tipo II nei soggetti predisposti

Se la carenza di testosterone diventa cronica si parla di sindrome PADAM (Partial Androgen Deficiency in Aging Male), chiamata anche impropriamente “Andropausa”. Tale sindrome può essere dovuta ad alterazioni fisiologiche a carico dei testicoli o a carico dell’ipofisi, e spesso si verifica con l’avanzare dell’età.

A differenza della menopausa femminile, che si concretizza in una finestra temporale ristretta, la sindrome PADAM si manifesta in forma lenta e progressiva a partire dai 50 anni di età e può portare ad un aumento di peso, ad una riduzione della massa ossea e muscolare e all’insorgenza di anemia.

Quali sono i rischi di un deficit di testosterone in età giovanile?

La carenza di testosterone si può manifestare anche in età giovanile; causa di tale calo è spesso l’eccessiva presenza di un enzima, chiamato aromatasi, prodotto in grandi quantità dalle cellule del tessuto adiposo (ma non solo) e capace di convertire il testosterone in estrogeno (ovvero in ormoni femminili).

Nell’uomo l’aumento degli estrogeni circolanti, causato dall’aumento della funzionalità di questo enzima, porta ad una “femminilizzazione” del corpo con comparsa di ginecomastia, di accumulo di tessuto adiposo a “pera” (petto, fianchi, gambe e glutei), depressione, perdita della libido ed infertilità.

Tra i fattori di rischio che possono portare a tale condizione, oltre a quelli precedentemente citati, ci sono anche sovrappeso, obesità e il fumo.

Integrazione o alimentazione? I cibi che aumentano i livelli di testosterone

Per aumentare i livelli di testosterone, oltre all’integrazione e/o alla terapia ormonale consigliata dallo specialista è possibile agire attraverso l’alimentazione, aumentando le proteine consumate ai pasti, evitando alcol, aceto, caffeina e zuccheri semplici, moderando il consumo di latticini e preferendo il consumo di frutta e verdura a basso indice glicemico.

Gli integratori di testosterone dovrebbero essere somministrati solo nel caso di livelli di testosterone libero nel sangue al di sotto della norma, previa analisi di controllo e solo qualora si riscontrino sintomi o patologie legate all’abbassamento del livello di testosterone. Prima di ricorrere ad integratori, controindicati a tutti i soggetti a rischio cardiovascolare, è da valutare un cambio nello stile di vita e un controllo di fattori come l’obesità o la pressione alta.

Uno stile di vita sano è il migliore alleato per mantenerne buoni i livelli di testosterone, che non è solo l’ormone della virilità, ma è importante per proteggere il cuore e le ossa.

Perché il testosterone è importante anche per le donne?

Nonostante sia spesso associato agli uomini, il testosterone è importante anche per la salute delle donne.  Le donne naturalmente hanno livelli più bassi di testosterone. I loro corpi sono più sensibili all’ormone e la salute delle donne dipende dall’equilibrio tra estrogeno, progesterone e testosterone.

Il testosterone gioca un ruolo cruciale nella produzione naturale di estrogeno, aiuta a preservare la massa muscolare e ossea e contribuisce alla libido. Anche in ambito femminile il dosaggio di testosterone è importante.

Un eccesso di testosterone nelle donne può portare a problematiche come:

  • irsutismo
  • abbassamento del timbro della voce
  • eccessivo sviluppo della muscolatura
  • ipotrofia mammaria
  • anomalie mestruali

Come faccio a misurare i livelli di testosterone nel sangue?

Fino a pochi anni fa il livello di testosterone circolante poteva essere misurato solo attraverso un prelievo di sangue e questo ha reso impossibile effettuare più dosaggi al giorno per verificare la media di testosterone prodotta o verificarne la quantità circolante nella fascia oraria di maggiore o minor produzione. Grazie a nuove e più sofisticate strumentazioni, tuttavia, oggi possibile misurarlo con la saliva, attraverso la masticazione di un semplice tampone.

Tale metodo rende molto più semplice la rilevazione di un eventuale carenza o eccesso di tale ormone, permettendo anche la valutazione ormonale in ambiti diversi da quello clinico, come ad esempio in campo sportivo.

Misura i livelli di testosterone con una semplice analisi salivare

 

Dott. Davide Iozzi

Biologo nutrizionista
Esperto in nutrizione umana

Riferimenti: Testosterone, Libido, Salute sessuale, Salute delle Ossa
Redattore: Dott.ssa Giulia Aliboni


L’acne è un disturbo comune della pelle che indica uno squilibrio della secrezione sebacea della cute. Oggi è possibile individuare le cause con delle semplici analisi ed attuare rimedi mirati e personalizzati 

L’acne è una condizione patologica della pelle che si manifesta con la comparsa di brufoli, foruncoli, punti neri e punti bianchi sulla pelle del viso e del corpo. Chi ne soffre di più sono adolescenti e giovani adulti, ma esistono anche casi di adulti che soffrono di acne (si parla in questi casi di acne tardiva).

Insieme alla comparsa di brufoli e punti neri, possono anche comparire comedoni, cisti, arrossamenti e noduli. Anche una pelle grassa e perennemente lucida è indicativa di uno squilibrio della secrezione sebacea della cute. Alcune pelli tendono a produrre fisiologicamente più sebo, ed in questo caso si è più inclini a sviluppare acne.

Le cause che portano allo sviluppo di acne sono diverse:

  • ormonali
  • alimentari
  • stress
  • genetica
  • batteriche
  • di caratteristiche intrinseche della pelle

Perché si manifesta l’acne? Il ruolo degli ormoni con l’acne 

L’acne si manifesta a causa di un aumento della produzione di sebo e cheratina a livello del follicolo pilifero, dove possono crescere e svilupparsi infezioni batteriche, che causano l’arrossamento e la comparsa del pus.

Il Propionibacterium acnes è un batterio che, in condizioni fisiologiche, si trova sulla cute come commensale. Se però i pori cutanei si costruiscono (ad esempio per un’eccessiva produzione di sebo) il P.acnes è in grado di svilupparsi in maniera incontrollata, causando infiammazione della cute e la comparsa del pus.

Squilibri nella secrezione di ormoni possono portare ad una maggiore produzione di sebo

Per quanto riguarda le cause ormonali, possono esserci degli squilibri nella secrezione di ormoni che portano ad un aumento della produzione di sebo, e questo favorisce la comparsa dell’acne. Per questo motivo l’acne colpisce spesso i giovani durante la pubertà: è in questo momento della vita che la secrezione ormonale inizia a cambiare e quindi si può avere un’influenza sulla produzione di sebo.

In pubertà aumenta la secrezione di testosterone, che nei maschi provoca la crescita degli organi genitali e nelle femmine causa un aumento della massa muscolare e della densità ossea. Il testosterone spesso influenza la comparsa dell’acne (è la principale causa di acne giovanile).

Superata la pubertà, gli squilibri ormonali non riguardano quasi mai il testosterone, ma altri ormoni.

L’acne tardiva colpisce per di più le donne (nel 75-85% dei casi), proprio perché mentre nell’uomo ad un certo punto della vita la secrezione ormonale si stabilizza e rimane più o meno costante, nella donna continua a fluttuare, per via del ciclo mestruale (la comparsa di brufoli prima delle mestruazioni è molto comune).  Inoltre, nella donna ci sono altre due situazioni che possono influenzare la produzione ormonale: la gravidanza e la menopausa.

Lo stress provoca un aumento del cortisolo, che influenza la produzione di sebo

Anche lo stress influisce sullo sviluppo dell’acne, provocando un aumento del cortisolo (l’ormone dello stress, prodotto dalle ghiandole surrenali). Anche in questo caso si parla quindi di cause ormonali dell’acne, perché con l’aumento di ormoni in circolo le ghiandole sebacee sono stimolate a produrre più sebo e ciò facilita la comparsa di acne.

Il cortisolo, l’ormone dello stress e le impurità della pelle

Anche i cosmetici sbagliati possono causare acne. Cosmetici ed acne: scegliere sempre quelli giusti per la propria pelle 

L’uso di farmaci e cosmetici inadeguati può promuovere l’insorgenza di impurità della pelle. Il cortisone, il testosterone e gli anabolizzanti fanno parte della categoria di farmaci che hanno un effetto sulla produzione di acne; allo stesso modo l’uso di prodotti cosmetici inadeguati ed una mancata e/o corretta detersione del viso possono contribuire all’ostruzione dei pori e favorire la proliferazione batterica.

Alimentazione ed acne 

Anche l’alimentazione può avere un ruolo chiave nell’alterazione dell’equilibrio della pelle: l’acne può svilupparsi a causa di un’intolleranza alimentare (spesso l’intolleranza riguarda il latte, il formaggio o la farina di frumento); oppure a causa di una dieta sbilanciata, ricca in grassi saturi, che fanno a sovraccaricare il fegato.

Inoltre, una dieta eccessivamente ricca in grassi saturi di origine animale può aumentare la sintesi degli ormoni derivanti dal colesterolo, tra cui citiamo: mineralcorticoidi, glucocorticoidi (es: cortisolo), androgeni (es: testosterone, diidrosterone), progestinici ed estrogeni.

Inoltre, sia le intolleranze che una dieta ricca di grassi saturi e prodotti processati, alimentano l’infiammazione generale, che sicuramente facilita gli squilibri cutanei.

Come tutte le patologie inoltre, lo sviluppo di acne può avvenire anche su base genetica: ci sono alcuni polimorfismi che, più di altri, predispongono all’iperproduzione di sebo.

Cure e rimedi per combattere l’acne 

Quindi, per poter affrontare al meglio l’acne e trovare una cura efficace, è importante capire la principale causa che lo provoca. Il professionista potrà prescrivere diversi esami ematici, salivari e delle urine per valutare il dosaggio degli ormoni coinvolti nell’aumento della produzione di sebo, ed eventualmente il grado di infiammazione del soggetto.

È utile anche testare le intolleranze alimentari, per capire se l’acne ha origine da alcuni cibi in particolare, ad esempio mediante l’ALCAT TEST®, un test citotossico approvato dalla FDA.

Una volta compreso il tipo di acne e la causa, ci sono diverse strategie terapeutiche che possono essere applicate. Quello che vale in generale è:

  • Bere molta acqua
  • Evitare cibi ricchi in zuccheri e prediligere una dieta a basso carico glicemico
  • Consumare cereali integrali, frutta e verdura quotidianamente
  • Diminuire il consumo grassi saturi
  • Alternare il consumo di proteine animali al consumo di proteine vegetali
  • Utilizzare prodotti cosmetici adeguati per la detersione del viso

Contattaci subito per prenotare la visita con il nostro specialista

È importante rivolgersi sempre ad un professionista già dai primi sintomi dell’acne, per poter intervenire e migliorare l’aspetto della pelle, per ridurre l’infiammazione e per evitare che si formino cicatrici sulla cute.

 

Dott.ssa Giulia Aliboni
Biologo nutrizionista

Riferimenti: Acne, pelle seborroica, problemi della pelle, intolleranze alimentari, ormoni
Redattore: Dott.ssa Giulia Aliboni


March 4, 2020 ArticoloEveryday Life

 

Quanto è importante valutare la salute ormonale?

Se non lo avete ancora fatto, leggete prima il nostro articolo sulla salute ormonale di uomini e donne

Stili di vita scorretti, momenti particolari della vita (come ad esempio la menopausa) o semplicemente l’avanzare dell’età possono mettere l’organismo in una situazione di squilibrio metabolico nella produzione ormonale e nelle principali funzioni dell’organismo.

Per ripristinare l’equilibrio è consigliato intervenire in modo mirato e personalizzato verificando il proprio stato di salute ormonale attraverso la raccolta di una gamma di ormoni, analizzandone in modo preciso il loro dosaggio per poter fornire consigli mirati e su misura.

La determinazione dei livelli ormonali è di fondamentale importanza per lo studio di numerosi processi fisiologici.
Con l’esame della valutazione ormonale è possibile effettuare questa analisi direttamente su saliva, in modo semplice, affidabile e non invasivo.

Quali sono gli ormoni che vengono analizzati?

DHEA-Solfato, l’ormone della giovinezza

Il DHEA-Solfato è il precursore degli ormoni sessuali maschili (testosterone) e degli ormoni sessuali femminili (estradiolo) ed è considerato l’ormone della giovinezza, in quanto il suo livello cala naturale con l’avanzare dell’età.
Se si riscontrano valori alterati di questo ormone si potrebbe essere di fronte e un indice di invecchiamento precoce.

Maggiore è il livello del DHEA-Solfato e più è alta la carica ormonale.

Questo test è consigliato a chi presenta le seguenti caratteristiche:

  • comparsa precoce di rughe
  • scarsa reattività muscolare
  • aumento della massa grassa


Estradiolo

L’estradiolo è il principale ormone prodotto nella donna in età fertile, ma è un prodotto in quantità minore anche nell’uomo.

La valutazione di questo ormone è consigliata a chi presenta i seguenti disturbi:

  • calo del desiderio
  • dolori articolari
  • eccessiva ritenzione di liquidi
  • pettorale poco tonico o cadente nell’uomo
  • aumento del girovita

Progesterone, per le donne in cerca di una gravidanza

Sempre per quanto riguarda le donne, il progesterone risulta essere un buon indicatore di un ciclo mestruale regolare in età fertile, ma è utile testarlo a qualsiasi età. Diventa fondamentale il suo dosaggio in donne alla ricerca di una gravidanza.

Il test è consigliato a tutte le donne che presentano le seguenti caratteristiche:

  • alterazione del ciclo mestruale con ciclo irregolare, doloroso e/o molto abbondante
  • sindrome premestruale caratterizzata da tensione, irascibilità, attacchi di panico, disturbi del sonno, gonfiore premestruale, emicrania mestruale
  • pubertà precoce
  • cambiamenti repentini dell’umore e molto evidenti

Estradiolo e progesterone vanno testati insieme se ci sono problemi relativi alla sindrome premestruale.

Testosterone, l’ormone maschile 

Il testosterone invece, è l’ormone maschile che sovraintende alla funzione sessuale e all’equilibrio metabolico dell’uomo, anche se è presente in minor quantità anche nelle donne.

La sua misurazione è utile per la valutazione ormonale in sportivi, atleti o nelle terapie antiaging.

Il test è consigliato a tutti coloro che soffrono dei seguenti disturbi:

  • calo del desiderio sessuale o disfunzione erettile
  • negli uomini con ginecomastia e/o fianchi larghi
  • diminuzione della massa muscolare e/o calo della performance negli sportivi
  • perdita di capelli (anche nelle donne)
  • nelle donne con irregolarità del ciclo mestruale e con eccesso di peluria

 

Come viene fatto il test?

Il test di questi ormoni viene fatto attraverso la saliva. Ogni ormone richiede l’uso di una salivetta.
Per quanto riguarda l’esame del DHEA-Solfato è necessario masticare la salivetta al risveglio (intorno alle 7.00 / 8.00 del mattino) mentre per gli altri test menzionati sopra si può procedere con la raccolta della saliva in qualsiasi momento della giornata.

 

 

Per info:

telefono  +39 02 5830 0445

e-mail  segreteria@imgep.com

 

Riferimenti:  ormoni salivari, testosterone, ormoni femminili, gravidanza, salute ormonale
Redattore: Dott. Gabriele Coppo

 

 



February 21, 2017 Newsletter

testosterone

 

Il testosterone fa parte del gruppo degli androgeni, derivante dal colesterolo, viene prodotto principalmente in risposta all’ormone LH dai testicoli, ma anche a livello delle ghiandole surrenali sia negli uomini che nelle donne e in minor misura nelle ovaie.


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