Intolleranze ai farmaci
Nel corso della vita ci capiterà qualche volta di assumere dei farmaci, con più probabilità antibiotici od antinfiammatori. Dolori ossei, articolari e muscolari, cefalee, bronchiti, tosse, raffreddore, cistiti e vaginiti, sono alcuni dei sintomi più frequenti per i quali vengono prescritti tali farmaci. Spesso la sintomatologia regredisce per poi del tutto cessare ma in molti casi ciò non accade, anzi i sintomi si acutizzano e si allungano i tempi di recupero.
In questi casi è opportuno valutare se è presente un’intolleranza verso i farmaci. Tale reazione non è da confondere con un fenomeno allergico. La differenza sostanziale tra le due manifestazioni è che l’allergia è una reazione del sistema immunitario ad un qualcosa che in certi soggetti viene riconosciuto come estraneo e perciò viene attaccato, l’intolleranza, invece, può dipendere da vari fattori: la mancanza/presenza nell’organismo del soggetto di particolari enzimi che ostacolano l’assimilazione della sostanza o reagiscono al contatto con la stessa o l’eccessiva sensibilità alla sostanza. La prolungata esposizione a tale sostanza può scatenare un’attivazione di anticorpi che producono una reazione infiammatoria nel tempo. A volte le reazioni di ipersensibilità ai farmaci non sono dovute al principio attivo del farmaco ma agli eccipienti del farmaco che vi sono in quella confezione farmaceutica.
Nelle preparazioni farmaceutiche fra gli eccipienti sono spesso presenti numerosi additivi come conservanti, coloranti, dolcificanti, ecc.
Diventa quindi importante capire quali sono le sostanze chimiche avverse; mediante un semplice prelievo di sangue, ALCAT test ci permette di rilevare quali sono i farmaci che, se assunti, possono crearci infiammazione e quindi aggravare la sintomatologia.